Energia dal Mare, in Italia grazie alle coste si possono produrre migliaia di Megawatt

L'energia ottenuta dal mare in un paese con 8mila km di coste come l'Italia se sfruttate a dovere equivarrebbe a sei centrali nucleari. Solo dal potenziale delle correnti marine dello Stretto di Messina si potrebbe produrre energia elettrica equivalente al fabbisogno di una città di due milioni di abitanti. Ma non solo. Con 1.000 chilometri di impianti che sfruttano un valore medio dell'altezza dell'onda del mare, costruiti su opere italiane già esistenti come porti, dighe foranee o dighe frangiflutti o anche costruiti al largo delle coste, si potrebbe ottenere la stessa potenza di produzione energetica di una centrale nucleare Epr da 1.600 Megawatt, la tipologia di impianto prevista nel piano nucleare italiano respinto dal Referendum. A portare alla ribalta questo grande potenziale energetico che si nasconde nella forza del mare sono stati i massimi esperti italiani del settore riuniti il 16 giugno 2011 a Roma, al worshop promosso dall'Enea sulle «Prospettive di sviluppo dell'energia dal mare per la produzione elettrica in Italia». Agli incontri organizzati nell'ambito dell'Accordo di Programma sulla Ricerca di Sistema Elettrico in vigore con il Ministero dello Sviluppo Economico, hanno preso parte scienziati come Vincenzo Artale, responsabile dell'Unità Tecnica Modellistica Ambientale dell'Enea, l'oceanografo dell'Enea Gianmaria Sannino, o Marco Marcelli, fondatore del Laboratory of Experimental Oceanology and Marine Ecology e docente all'Università della Tuscia. Italia ma non solo.

L'energia dal mare conta numeri importanti anche a livello mondiale: secondo le stime dell'Iea, l'International Energy Agency, il potenziale teorico di energia dal mare è compreso tra i 20.000 e i 90.000 TWh/anno. E già Regno Unito, Portogallo, Norvegia, Stati Uniti, Giappone e Canada investono significativamente in questo settore tecnologico dagli anni '70.

Nella produzione di energia elettrica il mare ha potenzialità enormi. Basti pensare alla corrente Levantina che scorre nel Mediterraneo e fuoriesce dallo Stretto di Gibilterra. Questa corrente sposta miliardi di tonnellate d'acqua trasportando con sè energia che si può sfruttare.

Al workshop Enea, inoltre, è stato presentato il progetto Enermar, il primo prototipo di una turbina marina ad asse verticale denominata Kobold, installata nello Stretto di Messina. Inoltre, grazie ad un brevetto italiano, in ulteriore via di sviluppo, di una diga a cassoni denominata Rewec3 (Reasonant Wave Energy Converter), è stato realizzato un dispositivo avanzato per lo sfruttamento dell'energia ondosa. E progetti più recenti vedono un nuovo sviluppo di questo brevetto.


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